Costruire. Ristrutturare. Riqualificare.

I benefici della Bioedilizia e del Risparmio Energetico sono ormai alla portata di tutti. Se ne parla spesso, sulla scia della sempre più  diffusa “moda” di una vita a basso impatto ambientale e delle filosofie “eco-friendly”,  e molte sono le informazioni su quali e quante potenzialità una Casa Passiva concede a chi la abita.

Nonostante questo, al momento dell’acquisto di una casa, o ancor più, nel pianificare una “rimessa a nuovo” del luogo in cui ci si appresta a vivere, sono ancora pochi coloro i quali si scoprono disposti a rendere la propria casa sostenibile, abbinando, quindi, al miglioramento puramente estetico e funzionale, anche una riqualificazione energetica.

Sarà perché le informazioni sono ancora troppo confuse, o forse perché non sono molti i tecnici e gli artigiani che spingono in questa direzione, credendoci pienamente e lavorando in sinergia per indirizzare il committente nella maniera corretta.

È scontato dire che, per raggiungere dei buoni risultati, il committente dovrà muoversi in maniera oculata e ragionata, affidandosi innanzitutto ad un tecnico specializzato nel settore della bioedilizia e del risparmio energetico, per evitare di incorrere in errori che rischiano di far diventare l’intervento vano oltre che inutilmente dispendioso.

Di certo, oggi, nel momento in cui ci si appresta ad affrontare la ristrutturazione del proprio appartamento, o di un qualunque altro edificio, è senza alcun dubbio raccomandato affiancare al ripristino estetico e/o strutturale, il risanamento da un punto di vista  energetico.

Grazie ad interventi mirati, infatti, non solo si può risparmiare energia –  e quindi risparmiare sui costi – , migliorare il comfort abitativo e dare un importante apporto qualitativo alla salute personale, ma, cosa di non poco conto, si contribuisce concretamente alla tutela dell’ambiente.

Ma quali sono i passi da compiere per muoversi in maniera corretta?

La prima cosa da fare, che sia una nuova costruzione o, a maggior ragione, che si tratti di una riqualificazione da un punto di vista energetico, è importante che, prima di intervenire, venga fatto un sopralluogo da parte di tecnici esperti, i quali recepiranno le prime indicazioni di cui tener conto in fase progettuale.

Una prima indagine, effettuata con l’occhio esperto di chi conosce le regole dell’ edilizia sostenibile, contribuisce a esaminare in dettaglio i singoli elementi di un edificio esistente e le particolari caratteristiche energetiche dell’immobile, nel caso di una riqualificazione, e di tutti quei fattori esterni di cui bisogna tener conto in fase progettuale, nel caso di una nuova costruzione.

Nel caso specifico di una ristrutturazione, il tecnico esperto stimerà gli interventi da effettuare e analizzerà la fattibilità degli stessi, in maniera da poter eventualmente equilibrare quelli fattibili, qualora ci fossero delle difficoltà ad intervenire su tutto.

Verranno valutate le tecniche di costruzione, controllato l’impianto di riscaldamento, il rivestimento esterno della struttura, il tetto, le finestre e le tapparelle per definire gli interventi mirati al miglioramento delle strutture esistenti, e saranno pianificati gli interventi sulla base di un progetto che terrà conto dell’esistente e della classe energetica che si desidera raggiungere, valutando oltre alla ottimizzazione del “contenitore”, anche le diverse ipotesi di impianti.

Tutta questa prima fase, fondamentale per intervenire in maniera corretta è fondamentale e servirà come integrazione al progetto architettonico e/o strutturale.

Naturalmente l’iter progettuale, che garantirà l’ottenimento della certificazione per la classe energetica desiderata, risulterà molto meno complesso laddove l’intervento sarà predisposto su una nuova costruzione.

Gli interventi su nuove costruzioni permettono, infatti, che tutti i fattori fondamentali  – involucro termico, finestre, ponti termici, tenuta all’aria, impianto di ventilazione – possano essere gestiti correttamente insieme ai fattori esterni – l’esposizione, la ventilazione, l’orientamento ottimale – per raggiungere risultati che permetteranno di limitare al massimo, o in certi casi eliminare, il fabbisogno energetico per ottenere il riscaldamento/raffrescamento necessario.

Emanuela Gioia

 

 

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Posted on: 28 Febbraio 2018