RIQUALIFICARE L’ESISTENTE: una buona pratica per salvare il pianeta.

RIQUALIFICARE EDIFICI ESISTENTI: una buona pratica per salvare il pianeta.

Riqualificare gli edifici esistenti è una buona pratica che ha un impatto positivo non solo sulla nostra salute e sul comfort abitativo della nostra casa, ma anche sull’ambiente, grazie alla riduzione di gas serra e di agenti inquinanti, e sulla salute del pianeta.

Vediamo perché.

Il patrimonio edilizio esistente

L’80% circa del patrimonio edilizio italiano è costituito da edifici residenziali, di cui oltre il 90% presenta una limitata efficienza energetica. Si tratta spesso di edifici, specie condomini, che si posizionano sul gradino più basso della scala delle classi energetiche: un dato, questo, molto importante per comprendere non solo i consumi energetici, ma più in generale lo stato di salute della propria abitazione.

Una casa in classe G è una casa non sostenibile, non sana e soprattutto poco amica dell’ambiente e della salute di chi la abita.

Nel precedente articolo ci siamo soffermati sulla necessità di riflessione che merita l’opportunità dell’Ecobonus 110%.  Un’opportunità che va guardata a largo raggio, nella prospettiva di un futuro migliore – e migliorato – grazie agli interventi che andranno ad ottimizzare non solo il comfort della nostra casa, e di conseguenza la nostra salute, ma anche il destino del nostro pianeta.

Intervenire su un edificio esistente. È possibile?

RIQUALIFICARE EDIFICI ESISTENTI: una buona pratica per salvare il pianeta.

La domanda che ci viene posta più spesso è proprio questa: è possibile trasformare un edificio esistente e portarlo da una classe energivora ad una classe A?

La risposta è: si!

È possibile renderlo efficiente da un punto di vista energetico ed è possibile renderne gli ambienti più sani da un punto di vista del comfort abitativo.

Il processo di riqualificazione dell’esistente è, naturalmente, un processo che, rispetto alle nuove costruzioni, presenta delle difficoltà maggiori e prevede una maggiore attenzione sia nella progettazione che negli interventi di ristrutturazione. Nonostante ciò, si tratta di difficoltà che non impediscono di arrivare a risultati eccellenti.

Il punto da cui partire è sempre una buona diagnosi energetica preliminare, che ci aiuterà a rilevare le criticità dello stato attuale dell’edificio e ad intervenire in maniera puntuale laddove sarà necessario, identificando le soluzioni e le tecnologie indispensabili per migliorare la funzionalità dell’immobile e individuare l’ottimizzazione del rapporto costi-spese/benefici-vantaggi.

Come intervenire

Nel caso di un edificio esistente sarà molto importante dare la giusta attenzione alla progettazione, che dovrà adeguarsi ad una base di partenza che non sempre disporrà di tutti gli elementi indispensabili per una buona progettazione energetica e bioclimatica.

Ad esempio, non sempre sarà possibile avere una predisposizione corretta per ciò che riguarda i fattori climatici o intervenire sulla forma e sull’orientamento dell’edificio, pertanto elementi come l’accumulo del calore o le dispersioni termiche non potranno avere un controllo puntuale rispetto ad un edificio costruito secondo una progettazione ben delineata fin dal principio. Nonostante questo, però, molti miglioramenti sono possibili e i risultati degli interventi volti all’efficientamento energetico consentiranno di ridurre il consumo di energia, migliorando il comfort termico e il benessere abitativo.

Per una buona riqualificazione energetica

Proprio perché su molti aspetti non sarà possibile intervenire in maniera puntuale, soprattutto riguardo gli aspetti di tipo “passivo”, sarà ancora più importante agire con attenzione su tutti quegli elementi “aggiuntivi”, che, se progettati e realizzati a regola d’arte, garantiranno ottime prestazioni.

Tra questi, molto importante sarà l’attenzione a tutte quelle lavorazioni che consentiranno di correggere carenze di tipo dispersivo, gli impianti di supporto che assicureranno l’apporto di energie pulite e la scelta dei materiali naturali, che garantiranno un controllo della salubrità dell’aria indoor e, per quanto possibile, dell’equilibrio termo-igrometrico.

Vediamo di seguito le più importanti:

  • Isolamento termico: Partendo dall’involucro dell’edificio, tra le lavorazioni più importanti c’è sicuramente l’isolamento termico dell’edificio, elemento fondamentale per l’ottimizzazione del comfort interno e per la riduzione di consumi di energia per il riscaldamento invernale o per il raffrescamento estivo. Per essere efficace, l’isolamento dovrà essere esteso a tutto l’edificio, prevedendo le lavorazioni anche sul tetto e sui solai, e dovrà essere in grado di risolvere tutti i ponti termici, prestando particolare attenzione alle zone esposte a Nord.
  • Serramenti: È buona pratica considerare la sostituzione degli infissi contemporaneamente all’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, per evitare di ritrovarsi di fronte al rischio di formazione di muffe. La sostituzione degli infissi, o il miglioramento delle prestazioni, qualora fossero in buone condizioni, è un aspetto le cui soluzioni sono da analizzare in maniera attenta e puntuale in base ad una serie di fattori, come, ad esempio, l’esposizione o la dimensione dell’infisso rispetto all’ambiente in cui verrà utilizzato. Molta attenzione dovrà essere posta alla scelta del tipo di vetro, in base alle esigenze del luogo (troppo caldo o troppo freddo), e sarà importante, in quest’ottica, dare la giusta considerazione anche ai sistemi di oscuramento per filtrare il calore del sole estivo e controllare il consumo energetico relativo al raffrescamento. In base all’orientamento e alla quantità di luce da controllare, sarà opportuno progettare sistemi di oscuramento che filtrino il calore, ma non riducano troppo la luce naturale.
  • Impianti: La riduzione del fabbisogno energetico, ottenuto grazie al risanamento dell’involucro dell’edifico, renderà necessario l’intervento sugli impianti che potranno essere ridimensionati, grazie ai consumi più bassi. Questo permetterà l’utilizzo di energie rinnovabili, come il fotovoltaico, o il solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, che garantiranno una efficienza energetica adeguata con una diminuzione delle emissioni inquinanti e il risultato di una elevata sostenibilità ambientale.
  • Materiali: Infine, ma non per ordine di importanza, la scelta dei materiali sarà un elemento che farà la differenza non solo in termini energetici, ma soprattutto per il comfort abitativo. I materiali naturali, rispettosi dell’ambiente e con un’incidenza notevole sul benessere della persona, garantiranno una serie di prestazioni che incideranno fortemente sulla salubrità dell’aria interna all’abitazione e sul corretto equilibrio termo-igrometrico, supportando in maniera ancora più efficace l’efficientamento energetico ottenuto dalle lavorazioni e dalle soluzioni impiantistiche.

I vantaggi di una ristrutturazione ecosostenibile

Alla luce dei numeri che quantificano gli edifici ancora da riqualificare, e dei dati che ci dicono che il 60 % circa del consumo energetico finale, con conseguenti emissioni nocive, deriva dagli edifici ad uso privato, è evidente quanto intervenire sull’esistente sia diventata una priorità, ma soprattutto quanto sia importante farlo attuando scelte di tipo eco-sostenibile.

Realizzare una riqualificazione da un punto di vista energetico, scegliendo soluzioni che vadano a impattare non solo sul risparmio economico, ma anche sulla qualità della vita e sull’ambiente, non è una scelta che richiede investimenti impossibili.

La differenza tra scelte di tipo tradizionale e scelte di tipo eco-sostenibile non ha uno scarto così alto. Naturalmente non è opportuno dare numeri in tal senso, perché ogni progetto richiede scelte progettuali e realizzative personalizzate in virtù di molti fattori da considerare, ma il dato da tenere in considerazione è il risparmio che si otterrà fin da subito e, soprattutto, e la sua estensione nel futuro. Questo garantirà un ammortamento delle spese in surplus effettuate e accrescerà, evidentemente, il valore dell’immobile.

Ecco perché pensiamo che l’opportunità del Superbonus 110% sia da tenere fortemente in considerazione, senza dimenticare che, oltre a dare un contributo alle nostre tasche, stiamo partecipando ad una causa che avrà come scopo primario quello di ridurre quanto più possibile le emissioni nocive, per limitare i danni sul clima e le conseguenze di un innalzamento delle temperature.


Emanuela Gioia

Redazione


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Posted on: 12 Marzo 2021